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IL TEATRO D’ANIMAZIONE PEDAGOGICO
IL TEAM
CHI SIAMO
CENTRO NAZIONALE CONTRO IL BULLISMO BULLI STOP ®
Il Centro Nazionale Contro il Bullismo – Bulli Stop ha l’intento di aggregare gli Adolescenti per informare di quanto il bullismo debba essere prevenuto e sconfitto.
Bulli Stop crede fortemente che i ragazzi possano essere più sensibilizzati e ricettivi se sono dei loro coetanei a parlargli di rispetto per se stessi, per gli altri e di bullismo.
Chiunque può unirsi a Bulli Stop e diventarne sostenitore e proporre progetti innovativi di prevenzione ai disagi giovanili.
I progetti di Bulli Stop sono realizzabili solo con contributi che supportano i giovani nelle loro iniziative.
Il mondo adulto che aiuta il mondo dei giovani a fare una “sana” comunicazione di prevenzione al bullismo.
L’autofinanziamento è una scelta Pedagogica per favorire: la motivazione, la consapevolezza e la fiducia in se stessi. Emergono le potenzialità, le passioni creative e artistiche dei ragazzi, con l’opportunità di poterle esprimere liberamente e vederle valorizzate rendendole funzionali al gruppo o ad un obiettivo di progetto.
Nasce da un’idea di Bulli Stop, inaugurare la prima Giornata Nazionale Giovani Uniti Contro il Bullismo nel 2014 al Teatro Olimpico di Roma.
SUPPORTO
TI POSSIAMO AIUTARE SEMPRE CON LA PRIMA ASSISTENZA GRATUTA:
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Il TEATRO D’ANIMaZIONE PEDAGOGICO®
della Professoressa Giovanna Pini
Il Teatro d’AnimAzione Pedagogico nasce durante i primi anni ’80 da un’idea della Prof.ssa Giovanna Pini.
La teoria del Teatro d’AnimAzione Pedagogico, che utilizza le Arti dello Spettacolo, le Tecniche Sceniche ed i Mestieri del Teatro per formare ed educare. Il Teatro d’AnimAzione Pedagogico è un atto educativo, quindi, se da una parte il teatro viene conosciuto nella sua forma e nelle declinazioni metodologiche, dall’altra diviene strumento di comunicazione che mette in “comunione”, in “relazione”, lo studente con se stesso e il mondo circostante, avendo sempre come “faro” il docente.
Finalità del Teatro d’Animazione Pedagogico
Con il Teatro d’AnimAzione Pedagogico non si vuol far emergere l’inconscio problematico di chi lo mette in atto, non si vuole curare, non si vuol tirar fuori le negatività nascoste o i problemi non risolti. E’ un teatro che fa bene a tutti.
Il Teatro d’AnimAzione Pedagogico vuol far emergere solo il lato positivo, le capacità degli adolescenti, il meglio di sè, facendo esprimere potenzialità che si credevano inesistenti e inespresse, valorizzando il talento e le doti nascoste, dando agli studenti gli strumenti per far affiorare il bello che è in loro.
Grazie a questa apertura, lo studente acquista gradualmente sicurezza e autostima, perché si trova coinvolto in un processo formativo, riuscendo ad aprirsi anche alle esigenze altrui, mettendosi in una posizione di ascolto, rispetto e collaborazione con gli altri componenti del gruppo.
Modalità di svolgimento
Il Teatro d’AnimAzione Pedagogico coinvolge, di solito, un alto numero di ragazzi (minimo 150) presenti nelle varie classi di una scuola; è un teatro autonomo, gestito interamente dagli studenti e autofinanziato.
L’autofinanziamento dello spettacolo è una scelta pedagogica per favorire: la motivazione, le relazioni, la consapevolezza e la fiducia in se stessi. Si intende attivare una didattica innovativa basata sull’incontro tra teatro, cultura e problematiche sociali giovanili. Lo spettacolo deve essere, sotto ogni aspetto, realizzato dagli allievi nel rispetto delle proprie abilità e dei propri bisogni; ognuno può sentirsi partecipe di un grande progetto pur differenziando i ruoli.
Creare un progetto di Teatro d’AnimAzione Pedagogico per finalizzarlo ad una rappresentazione teatrale richiede disciplina, cooperazione, rispetto ed ascolto di se stessi e degli altri.
Lo studente viene incoraggiato a sviluppare ed esprimere le sue caratteristiche positive e le abilità di cui è dotato, riuscendo così ad affermarsi nel gruppo.
Questa opportunità di misurarsi, in relazione alle proprie capacità e al proprio talento individuale, aumenta la forza del gruppo, perché ciascuno studente, pur nei diversi incarichi (drammaturgo, scenografo, costumista, ballerino, cantante, presentatore, addetto alle pubbliche relazioni, addetto alle fotografie, addetto alla costruzione delle locandine e del programma di sala, assistenti di scena, tecnico luci, montaggio scenografia, etc.), si sente responsabile, parte integrante e importante ai fini della realizzazione del prodotto finale.
Lo studente riesce a mettere la propria anima in azione riuscendo anche a trasmettere il proprio talento al coetaneo che è interessato a quella disciplina, diventando uno studente coach. Studenti che allenano altri studenti per riuscire a cantare meglio, scrivere una drammaturgia, cucire costumi, ballare, dipingere scenografie etc.: insomma, vedere come uno studente, che ha capacità naturali, aiuti e stimoli un altro studente a raggiungere un obiettivo inerente alla rappresentazione finale, diventando il coach di un altro giovane.
Nel gruppo si diventa spettatori-attori, si offre la propria capacità all’altro, realizzando un qualcosa che appartiene a tutti; permette di unire ciò che è diverso, è un’attività libera e fa circolare energie positive, consentendo di poter raggiungere meglio i fini dell’apprendimento, la maturazione, lo sviluppo intellettivo, il senso di sicurezza, l’autostima, favorisce il nascere di amicizie, alleanze, solidarietà, si creano gli spazi e le occasioni per divertirsi, ironizzare, fare autocritica ridendo di se stessi, emozionandosi e commuovendosi, scoprendo il bello, valorizzando l’unicità che c’è in ciascuno, sentendosi uguali nella diversità, compartecipi, utili ed indispensabili.
La sua funzione è quella di far si che ci si senta tutti uguali, perché tutti, indispensabilmente e potenzialmente, siamo in grado di “esternare” la nostra individualità, se liberati. Dare agli studenti la possibilità di credere in qualcosa, di avere un obiettivo a lungo termine, di partire da zero per arrivare a mille; far capire che tutto è possibile quando ci si mette passione, talento, voglia e risultati da raggiungere con il cuore.
Molti studenti dopo le superiori continuano ad interessarsi al mestiere teatrale, approfondito per lo spettacolo, trovando così la loro strada futura nel mondo del lavoro. Scenografi che scelgono di seguire la carriera universitaria come architetti; addetti stampa o drammaturghi che, scoperta la passione per la scrittura, continuano il loro percorso iscrivendosi a lettere e filosofia; costumisti che proseguono con moda e design; e tanti altri esempi di percorsi continuati nella loro crescita da adolescente ad adulto motivato.
L’educazione applicabile al Teatro d’AnimAzione Pedagogico può diventare auto-educazione.
“Educare è toccare un’anima per tutta la vita”
Cit. Giovanna Pini
IL TEAM
residente Onorario: MAURIZIO COSTANZO
Presidente Onorario: GEN. LUCIANO GAROFANO
Presidente: Prof.ssa GIOVANNA PINI
Vicepresidente: Prof. MANFREDI GRANESE
Direttore Generale Nazionale: SIMONA BARCAROLI
Direttore Artistico Nazionale: ALESSANDRO GASSMANN
Direttore Scientifico Nazionale: MATTEO VILLANOVA
Portavoce: PAOLA PEREGO, FRANCESCO SOLE, MAX GAZZE’, CRAIG WARWICK
Ambasciatori: LUCA WARD, ENRICO PAPI, AMADEUS, LEO GASSMAN, PAOLO GENOVESE, GABRIELE CIRILLI, FIORELLA MANNOIA, MARIA RITA PARSI
Madrina: MARIA GRAZIA CUCINOTTA
Testimonial: ALDA D’EUSANIO, MATTEO VALENTINI, ELEONORA GAGGERO, MARTINA ATTILI, MICHELANGELO VIZZINI, JASMIN ZANGARELLI, NIVEO, MARIO TRICCA
Settore Neuropsichiatria Infantile: ROSA MARIA LACERENZA
Settore Legale: STUDIO LEGALE FANTOZZI
Settore Supporto: Prof.ssa GIOVANNA PINI, MARCO DIOTALLEVI
Settore Area Nord Italia: MASSIMO GIULIANI
Settore Area Lombardia: CARMEN SANSONETTI
Settore Area Puglia: MARCO DIOTALLEVI
Digital Ambassador: WEBBOH
